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La Storia

La maestosa chiesa dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte sorse e fu realizzata per divina ispirazione e fervida operosità di una ragazza napoletana, Maria Landi, poi terziaria francescana e attualmente Serva di Dio e per la munifica disponibilità della nobiltà napoletana e di alcuni prelati nei quali la pia religiosa seppe trasformare i carismi della sua appassionata devozione alla SS Vergine Madre del Buon Consiglio, e trasferire l’idea della costruzione di un tempio che fosse monumento ai posteri di siffatta devozione, e li incoraggiasse a proseguirla.

Ma l’intenzione di Maria Landi non era quella di limitare cotale devozione a pochi fedeli, bensì quella di allargarla alla Chiesa universale; per cui alla tradizionale invocazione aggiunse quella della Regina della Chiesa Cattolica.

L’aggettivo Incoronata fu aggiunto il 6 gennaio 1912, festività della Epifania del Signore, quando l’immagine della Madonna tanto venerata venne impreziosita delle corone di oro, con decreto papale di S. Pio X.

Nel 1987, dal Cardinale Corrado Ursi fu ulteriormente ampliato con l’aggiunta di Madre dell’Unità della Chiesa.

La solenne cerimonia della incoronazione attirò sulla Madonna del Buon Consiglio di Via Duomo, l’attenzione di tutta la città, che compatta e devota, in continuo pellegrinaggio, salì all’Oratorio della pia religiosa durante gli otto giorni successivi, nei quali furono celebrati solenni riti. Pellegrinaggi che non si estinsero con la fine dei festeggiamenti, ma continuarono con uguale frequenza anche se in forma privata.

Anzi, essi aumentarono, anche per intensità spirituale, durante gli anni tristi della Prima Guerra Mondiale, durante i quali la Madonna continuava a mostrarsi qual’è: Madre degli afflitti e dei desolati.

I pellegrini non dimenticavano di dimostrare la loro riconoscenza con il dono degli ex-voto, che ora sono, in parte, esposti nella sacrestia e nei vari ambienti della Basilica.

L’affluenza e la fiducia dei devoti che salivano all’Oratorio di Maria Landi, convinse la pia religiosa a riprendere l’antico progetto di innalzare alla SS Vergine un tempio a Capodimonte. Ne parlò al Cardinale Prisco, allora arcivescovo di Napoli; rivelandogli pure che già nel 1900 la Vergine SS le aveva detto in una mistica contemplazione: “Volo ut edifces mihi magnum templum super Catacumbas” (Voglio costruire un grande tempio sulle Catacombe).

Invito che le fu ripetuto più volte e con più premurosa insistenza nella solennità di Pentecoste del 1916. Il Cardinale Prisco, dopo gli ovvi iniziali tentennamenti, si decise a caldeggiare l’idea e nel dicembre del 1918, subito dopo la fine della guerra, nominò una Commissione di competenti, scelti fra i devoti della Vergine Incoronata e sinceri estimatori delle intenzioni di Maria Landi. La scelta del sito, a Capodimonte, fu facilitata dalla donazione di una villa con annesso parco fatta da una devota benefattrice proprio sulla massa tufacea in cui sono scavate la Catacombe di S. Agrippino (poi di San Gennaro) e di San Gaudioso.

Il progetto del tempio, scelto ed approvato dalla Commissione, fu quello dell’architetto Vincenzo Veccia, che seppe dare veste tecnica all’idea di suor Landi quella cioè di una figuratività non pedissequa ma di forte richiamo alla Basilica di S. Pietro a Roma, centro e simbolo della Chiesa Cattolica, della quale la Madonna del Buon Consiglio era proclamata Regina.

Titolo che le fu riconosciuto ufficialmente con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti il 13 giugno 1921. La prima pietra fu posta da Mons. Zezza, vescovo ausiliare del Card. Prisco impossibilitato ad intervenire per la tarda età, il 6 gennaio 1920, esattamente otto anni dopo la solenne incoronazione della sacra immagine.

Addormentandosi nel Signore Suor Maria di Gesù Landi affidava alle sorelle Anna e Concettina la custodia ed il culto della venerata immagine della Madonna dell’Oratorio di Via Duomo. L’8 giugno 1938, però, essendo morte anche esse, il Card. Ascalesi decise di trasferire il quadro dell’Incoronata nell’area del nuovo tempio; e dopo tre giorni di solenni festeggiamenti liturgici nel Duomo, il 12 dello stesso mese lo portò a Capodimonte con una memorabile processione per le vie di Napoli e lo collocò nella Cappella del Santo Natale, nell’edificio-conventino delle Ancelle della Chiesa, la Congregazione Religiosa femminile di Giurisdizione Diocesana, che la pia aveva aveva pensato di istituire per il servizio del tempio e delle opere annesse.

…con il fine di promuovere la maggior gloria di Dio e cercare la propria santificazione offrendosi al Padre Celeste per i bisogni della chiesa e quasi lampade collocate davanti alla Madre Celeste a beneficio del loro Pastore… (dagli scritti della madre fondatrice).

… Il loro Apostolato è svolto in collaborazione dei Pastori della Chiesa, nella comunione di intenti e di preghiere e nella condivisione di programmazione e di iniziative (dalle Costituzioni della Congregazione parte I, cap I).

…Secondo lo spirito del loro carisma, particolare disponibilità le Ancelle mostreranno alle richieste di collaborazione con i sacerdoti dediti al servizio del Santuario dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio in Napoli (I. c., parte I, cap IX).

La costruzione del tempio continuò prodigiosamente anche durante la guerra che afflisse il mondo alla fine della prima metà del secolo. E nonostante le enormi difficoltà per l’approviggionamento delle materie prime e dei fondi di finanziamento, subito dopo la fine di essa, nel 1948 il Card. Ascalesi, potè porre sulla cupola del tempio ormai completato, la Croce di chiusura, nella quale erano state inserite una Reliquia della Santa Croce di Gesù ed una medaglia commemorativa espressamente donate da Papa Pio XII.

L’11 maggio 1952, anche il Card. Ascalesi, che negli ultimi anni della sua vita si era trasferito a Capodimonte occupando prima l’appartamento riservato dalla stessa madre Madre Landi all’arcivescovo pro tempore di Napoli, alle spalle del Tempio, poi in una camera al primo piano del Convento delle Ancelle della Chiesa che amorevolmente lo accudirono, piamente morì contemplando per l’ultima volta l’immagine della Madonna Incoronata il cui quadro egli aveva voluto presso il suo letto.

Morì sereno, giacchè le sorti degli impegni ecclesiali delle Ancelle della Chiesa erano saldamente affidate alla responsabilità della solerte madre Barone succeduta a Madre Landi e quelle del tempio alla fervida dinamicità di mons. Francesco De Simone, fervido appassionato devoto dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio.

Costui provvide con instancabile vivacità al proseguimento dei lavori per la costruzione del Tempio, impegnando tutte le sue forze, il suo lavoro, il suo entusiasmo, le sue possibilità, ed ottenne offerte da grandi e da piccoli – talvolte anche anonime – per portare avanti l’opera. Provvide anche alla decorazione plastica e musiva di tutto il complesso nonché al suo arricchimento con l’acquisizione al Tempio di insigni opere d’arte scultoree e pittoriche recuperate da altre chiese di Napoli, distrutte o rovinate dai bombardamenti aerei dell’ultima guerra.

Il 25 aprile 1953, il nuovo arcivcescovo Card. Marcello Mimmi inaugurò la facciata.

E finalmente, il 26 aprile 1960 il card. Alfonso Castaldo ebbe la gioia di consacrare solennemente il Tempio.

Successivamente, il 6 gennaio 1968, l’arcivescovo Card. Corrado Ursi, proclamava il Tempio Santuario Mariano Diocesiano ed il 6 gennaio 1980 con decreto della Sacra Congregazione dei riti, Basilica Minore.

Nel 1972, ancora il Cardinale Ursi, istituì presso la Basilica l’I.D.I.M. (Istituto Diocesano per l’Iniziazione ai Misteri) e nel 1984 l’Istituto Diocesano di Formazione Pastorale

Negli anni ’90 le Ancelle della Chiesa si sono fuse con la Congregazione delle Suore Francescane dei Sacri Cuori.

Informazioni utili

Basilica Santuario

+39 081 741 35 67 (segreteria generale) +39 081 741 00 06 (ufficio matrimoni) Via Capodimonte, 13 • 80136 Napoli basilicaincoronata@libero.it basilica@pec.it (Posta Certificata)
Orario SS. Messe

Feriale | Ore:   18.30
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Festivi  | Ore:   10.00 / 12.00 / 18.30
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S.Rosario | Ore:   18.00 (Tutti i giorni)